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Biografia

Parlare di Andreas Ryter significa evocare un musicista di straordinaria complessità e profondità. Non un semplice direttore, ma un artista la cui gestualità è il riflesso di una mente capace di dominare il grande repertorio sinfonico e operistico con una consapevolezza rara. Nato a Basilea (Svizzera), Ryter si è imposto come uno dei più raffinati interpreti della sua generazione, un direttore che unisce rigore analitico e un istinto musicale fuori dal comune.
Pluristrumentista di eccezionale versatilità, eccelle in particolare al pianoforte e all’organo a canne, strumenti che gli permettono di sviluppare un’intima connessione con il suono orchestrale. Il suo percorso accademico, segnato dagli studi presso il Conservatorio di Basilea, si distingue per un approfondimento in composizione e contrappunto sotto la guida del rinomato René Wohlhauser. La sua formazione nella direzione d’orchestra è avvenuta con il maestro Leonard Cecil alla Musik Hochschule Basel, mentre il perfezionamento nella musica antica presso la Schola Cantorum Basiliensis ha affinato la sua capacità di restituire le architetture sonore con impressionante rigore filologico.
Non si può comprendere appieno la sua arte senza menzionare le illustri influenze che hanno plasmato il suo stile. Ha partecipato a masterclass con giganti come Pierre Boulez e Sergiu Celibidache, i quali hanno subito riconosciuto il talento del direttore svizzero, incoraggiandone l’evoluzione interpretativa. Un capitolo a parte merita la sua amicizia epistolare con Carlos Kleiber, il più inafferrabile e geniale tra i direttori, che gli ha offerto preziosi consigli sulla costruzione sonora e sull’interpretazione.
La carriera di Ryter è costellata di collaborazioni con le più grandi orchestre e istituzioni musicali del panorama internazionale. Ha diretto compagini prestigiose quali la Orchestre Symphonique, la Deutsches Philharmonisches Ensemble, della Radio Sinfonie Orchester Basel, la Vienna Orchestra, la Philharmonia Italiana, oltre a essere stato ospite della Sinfonie Orchester Basel, dell’Orchestra dell’Opera di Zurigo e dell’Orchestra Bergamo Festival. Ha avuto l’onore di lavorare affinando la sua arte attraverso esempi di maestri leggendari: Boulez, Celibidache, Sir Neville Marriner, Sir John Eliot Gardiner, Nikolaus Harnoncourt, Riccardo Muti, Nello Santi, Christian Thielemann.
Chiunque abbia assistito a un suo concerto sa che Ryter non si limita a dirigere: scolpisce la musica nell’aria, esaltando le strutture bachiane con una chiarezza cristallina, restituendo la vitalità del fraseggio mozartiano con naturalezza sconcertante. È un interprete di Schubert, Brahms e Bruckner che sa cogliere la profondità abissale delle loro partiture, mentre nelle sue esecuzioni di Mahler e Wagner si avverte una dimensione trascendentale, un’implacabile tensione tra apoteosi e disfacimento. In ambito operistico, le sue letture di Verdi e Donizetti coniugano lirismo e drammaticità con una sensibilità rara.
Invitato a partecipare a festival e rassegne concertistiche, Ryter è un direttore che gli orchestrali amano seguire per la sua profondissima conoscenza della partitura, per il rigore strutturale che non soffoca mai l’espressività, per quella gestualità essenziale che non ammette dispersioni inutili.
Uno dei progetti più affascinanti che ha intrapreso in tempi recenti è la riveduta edizione critica del “Ring” di Wagner. Un’impresa ambiziosa che lo vede impegnato in una stretta collaborazione con gli archivi del Festival di Bayreuth, custodi degli originali manoscritti di Richard Wagner. Questi documenti, frutto di un lavoro di ricerca meticoloso, costituiscono la base per gli studi del maestro svizzero, che ha intrapreso una rilettura profonda e accurata di questa colossale opera. La sua futura interpretazione dell’intero ciclo del Ring non solo rivelerebbe nuove sfumature nel più grande dei drammi musicali, ma promette di restituire al pubblico una lettura che unisce rigore filologico e un’intensa passione interpretativa, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto la sua arte.
Come compositore, Ryter ha lasciato un segno tangibile scrivendo per ensemble, orchestre da camera e orchestre sinfoniche. La sua opera lirica Amata Immortale ha riscosso un clamoroso successo e il suo costante impegno compositivo lo vede attualmente impegnato in una nuova opera, oltre a continuare la scrittura per orchestra e strumenti solisti.
Tra i suoi progetti più celebrati figura il tour europeo Amata Immortale – Improvvisazioni e Parafrasi d’Arie d’Opera eseguite al pianoforte, creato e interpretato da esso stesso, accolto con entusiasmo dal pubblico. Un trionfo particolare si è avuto presso il Teatro degli Arcimboldi di Milano, evento patrocinato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano, immortalato in un’importante registrazione audio e video.
Ma forse nessun altro episodio dimostra il coraggio artistico di Andreas Ryter quanto la sua straordinaria iniziativa durante la pandemia da Covid-19. Mentre il mondo musicale sprofondava nel silenzio, egli è stato l’unico artista a portare la musica alla gente in un modo inimmaginabile: ha tenuto un concerto irripetibile sul Canal Grande di Venezia, suonando per tre ore un Steinway gran coda da concerto (mod. D274) trasportato su una barca. Un’impresa titanica considerando le difficoltà tecniche legate al moto ondoso ma che ha creato un momento di rara magia. Centinaia di spettatori, tra turisti e residenti, hanno potuto ascoltare la sua musica mentre l’imbarcazione scivolava sulle acque. L’evento ha avuto un impatto mediatico straordinario con una copertura internazionale e immagini virali sui social media, testimoniando la grandezza e l’unicità del gesto artistico.
Concertista e direttore di caratura internazionale, ha portato la sua arte nei più importanti centri musicali d’Europa esibendosi a Londra, Milano, Parigi, Colonia, Lucerna, Lugano, Bologna, Messina, Tbilisi, Zagabria, Trieste, Udine e molte altre città.
Ma Ryter non è solo un direttore e compositore: è un pensatore della musica, un didatta instancabile. Convinto che l’arte della direzione d’orchestra vada insegnata con disciplina e passione, ha tenuto masterclass presso istituzioni di prestigio come la European Conducting Academy e la Royal Academy of Music oltre a Young peoples concerts per il pubblico più giovane percorrendo vie innovative suggerite dal tanto da lui amato Leonard Bernstein.
Con una carriera in continua ascesa, Andreas Ryter non è semplicemente un grande direttore: è una voce autorevole della musica contemporanea, un artista che con il suo rigore, il suo pensiero musicale e la sua inesauribile passione continua a ridefinire il concetto stesso di interpretazione.
Nel suo gesto si avverte la tradizione, nel suo sguardo si intravede il futuro della direzione d’orchestra.